Il testo narrativo letterario e le sue
caratteristiche generali
Il racconto nasce dal bisogno di narrare e
raccontare storie insito nell’uomo sin dalle origini dell’umanità. In base al
contenuto e alla forma, riconosciamo diversi tipi di testi narrativi:
-FAVOLA. Può
avere come protagonisti esseri umani o animali (questi ultimi rappresentati con
caratteristiche umane, nei pregi e nei difetti);Spesso si conclude con una
morale.
-FIABA. Più lunga della
favola e ricca di colpi di scena, è caratterizzata da un’ambientazione
fantastica, popolata da esseri magici, fate, folletti e streghe, gnomi e orchi,
oltre al re, principi e principesse.
-NOVELLA O RACCONTO. Di minore ampiezza rispetto al romanzo,
presenta un’ambientazione realistica e si distingue in diversi generi: storico,
fantastico, comico, ecc...
-ROMANZO. Una narrazione lunga, incentrata sulle vicende del
protagonista, intorno al quale ruotano le vicende degli altri personaggi.
I testi narrativi
sono tutti diversi tra loro, presentano infatti storie, spazi e tempi tra loro
differenti.
Ma la struttura di base è una caratteristica
comune a ciascun testo, perché segue uno schema-tipo,
che presenta sempre gli stessi elementi:
-SITUAZIONE INIZIALE O ESORDIO, quella da cui prende avvio il racconto;
è in questa prima parte che di solito vengono fornite informazioni sul
protagonista, sull’ambiente in cui vive, sulla sua situazione e sull’epoca in
cui avvengono i fatti.
-ROTTURA DELL’EQUILIBRIO.
-EVOLUZIONE DELLA STORIA O SVOLGIMENTO, in
cui sono narrate le varie azioni del protagonista, i tentativi che compie per
raggiungere uno scopo, le difficoltà che deve fronteggiare, gli aiuti che
riceve ecc.…….
-RICOMPOSIZIONE DELL’EQUILIBRIO.
-CONCLUSIONE O SITUAZIONE FINALE, in
cui termina il racconto; qui il protagonista trovala soluzione al suo problema
oppure riconosce di aver fallito l’impresa.
Inoltre in un testo narrativo,
indipendentemente dalla forma e dalla lunghezza, c’è sempre:
-un narratore, che racconta lo svolgersi dei fatti al lettore;
-un destinatario, in questo caso un lettore generico e non definibile;
-una storia, costituita da azioni legate tra loro da un rapporto logico
e cronologico;
-un ambiente ( luogo, contesto sociale…);
-un tempo ( periodo storico…) in cui si svolgono i fatti narrati.
LE SEQUENZE
Ogni testo narrativo è
suddivisibile in unità narrative minime dette sequenze.
OGNI SEQUENZA E’ UN’UNITA’ MINIMA DI SIGNIFICATO, UNA PORZIONE DI
RACCONTO CHE HA UN CONTENUTO COERENTE E SUFFICENTEMENTE AUTONOMO.
L’unica regola è che ogni sequenza
abbia al suo interno unità e compiutezza, caratteristica che sta alla base di
un testo.
Per individuare il passaggio tra una sequenza e l’altra è
necessario tenere presente dei confini precisi che possono essere segnalati da:
-mutamento di tempo ( il giorno,
oggi, la sera prima…);
-mutamento di luogo;
-entrata o uscita di un
personaggio;
-diversa tipologia narrativa:
descrizione, narrazione, dialogo, riflessione…
-mutamento di contenuto.
Le sequenze possono essere
collegate tra loro da rapporti di causa-effetto o da nessi temporali.
VARIETA’ DI SEQUENZE
Le sequenze a seconda delle
caratteristiche e dal significato, si distinguono in varie tipologie.
Le sequenze possono essere:
-narrative quando narrano lo svolgimento di un azione. Sono dinamiche
perche in esse avviene lo sviluppo dell’azione e degli avvenimenti.
-descrittive: descrivono persone, oggetti, situazioni, e sono per
questo statiche perché rallentano l’azione narrativa e lo svolgersi degli
eventi.
-riflessive: in queste sequenze sono riportati pensieri, giudizi,
meditazioni, su un personaggio un accadimento anche attraverso la voce stessa
del narratore. Sono sequenze statiche.
-dialogate: sono parti del racconto che riportano i discorsi diretti
dei personaggi. Sono dinamiche.
In un testo narrativo si possono
trovare normalmente tutte le quattro tipologie di sequenze.
-LE MICROSEQUENZE E LE
MACROSEQUENZE.
Ogni sequenza può
essere racchiusa in una MACROSEQUENZA o suddivisa a sua volta in più micro
sequenza, unità più brevi che forniscono informazioni di minore importanza.
LE MICROSEQUENZE SONO
BREVI SEQUENZE IN STRETTA RELAZIONE CON UNITA’ DI CONTENUTO PiU’ AMPIE
(SEQUENZE), CHE RIPORTANO UN EVENTO.
L’unione di più
sequenze può essere considerata una macrosequenza.
LA MACROSEQUENZA
COSTITUISCE UN ORGANISMO COMPLESSO E ARTICOLATO DEL TESTO. IN ESSA APPAIONO DEI
MUTAMENTI INTERNI DI UNA CERTA IMPORTANZA E BEN INDIVITUABILI.
Se a ogni sequenza
viene assegnato un titolo, i vari titoli possono costituire una base sintetica
di riassunto del nostro brano narrativo.
-GLI ELEMENTI BASE DI
UN RACCONTO : FABULA, INTRECCIO, PERSONAGGI.
Gli elementi che
costituiscono un racconto, senza i quali sarebbe impossibile la costruzione di
un testo narrativo, sono:
-La fabula è
l’intreccio della storia ;
-I personaggi e le loro
caratteristiche;
-Il luogo e l’ambiente,
lo spazio in cui una storia è inserita;
-Il tempo della storia;
-Il ruolo del
narratore.
LA FABULA è l’insieme
degli elementi che si susseguono in ordine cronologico (prima, ora, dopo) e si sviluppano
in un rapporto causa-effetto (uno deriva dall’altro) costituiscono la fabula o
storia del testo narrativo.
Sono cioè gli eventi
che vengono ricostruiti secondo l’ordine cronologico.
L’INTRECCIO.
L’intreccio di una
narrazione o trama è l’insieme dei fatti di una storia, la narrazione raccontata in una successione che non
corrisponde all’ordine logico-temporale, ma viene disposto in base a un ordine
scelto dall’autore.
Solo in una narrazione
semplice e rigorosamente cronologica, la fabula coincide con l’intreccio.
La tecnica narrativa
che presenta i fatti in modo cronologico è la più elementare e semplice, usata
soprattutto nelle favole.
La coincidenza tra
fabula e intreccio si ha solo negli scritti per l’infanzia, mentre più in
generale fabula e intreccio non coincidono e sono sfalsati.
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