« Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera. »

giovedì 11 ottobre 2018

Annibale torna a Cartagine

https://www.repubblica.it/esteri/2018/10/09/news/annibale_ritorno_in_tunisia_mostra_al_colosseo-208592662/?ref=RHPPRT-BS-I0-C4-P1-S1.4-T1



«Si verum est, quod nemo dubitat, ut populus Romanus omnes gentes virtute superavit, non est infitiandum Hannibalem tanto praestitisse ceteros imperatores prudentia, quanto populus Romanus antecedat fortitudine cunctas nationes»

«Se è cosa certa, e nessuno la mette in dubbio, che il popolo romano ha superato tutti gli altri popoli in valore, non si può tuttavia negare che Annibale superò tutti gli altri comandanti in abilità, quanto il popolo romano sta al di sopra di tutte le genti in forza»
(Cornelio Nepote, Liber de excellentibus ducibus exterarum gentium, XXIII. Hannibal. 1-2)

Il testo narrativo (tutto)


Il testo narrativo letterario e le sue caratteristiche generali

Il racconto nasce dal bisogno di narrare e raccontare storie insito nell’uomo sin dalle origini dell’umanità. In base al contenuto e alla forma, riconosciamo diversi tipi di testi narrativi:
-FAVOLA. Può avere come protagonisti esseri umani o animali (questi ultimi rappresentati con caratteristiche umane, nei pregi e nei difetti);Spesso si conclude con una morale.

-FIABA. Più lunga della favola e ricca di colpi di scena, è caratterizzata da un’ambientazione fantastica, popolata da esseri magici, fate, folletti e streghe, gnomi e orchi, oltre al re, principi e principesse.

-NOVELLA O RACCONTO. Di minore ampiezza rispetto al romanzo, presenta un’ambientazione realistica e si distingue in diversi generi: storico, fantastico, comico, ecc...

-ROMANZO. Una narrazione lunga, incentrata sulle vicende del protagonista, intorno al quale ruotano le vicende degli altri personaggi.

I testi narrativi sono tutti diversi tra loro, presentano infatti storie, spazi e tempi tra loro differenti.   


Ma la struttura di base è una caratteristica comune a ciascun testo, perché segue uno schema-tipo, che presenta sempre gli stessi elementi:

-SITUAZIONE INIZIALE O ESORDIO, quella da cui prende avvio il racconto; è in questa prima parte che di solito vengono fornite informazioni sul protagonista, sull’ambiente in cui vive, sulla sua situazione e sull’epoca in cui avvengono i fatti.

-ROTTURA DELL’EQUILIBRIO.

-EVOLUZIONE DELLA STORIA O SVOLGIMENTO, in cui sono narrate le varie azioni del protagonista, i tentativi che compie per raggiungere uno scopo, le difficoltà che deve fronteggiare, gli aiuti che riceve ecc.…….

-RICOMPOSIZIONE DELL’EQUILIBRIO.

-CONCLUSIONE O SITUAZIONE FINALE, in cui termina il racconto; qui il protagonista trovala soluzione al suo problema oppure riconosce di aver fallito l’impresa.


Inoltre in un testo narrativo, indipendentemente dalla forma e dalla lunghezza, c’è sempre:
-un narratore, che racconta lo svolgersi dei fatti al lettore;
-un destinatario, in questo caso un lettore generico e non definibile;
-una storia, costituita da azioni legate tra loro da un rapporto logico e cronologico;
-un ambiente ( luogo, contesto sociale…);
-un tempo ( periodo storico…) in cui si svolgono i fatti narrati.

LE SEQUENZE

Ogni testo narrativo è suddivisibile in unità narrative minime dette sequenze.
OGNI SEQUENZA E’ UN’UNITA’ MINIMA DI SIGNIFICATO, UNA PORZIONE DI RACCONTO CHE HA UN CONTENUTO COERENTE E SUFFICENTEMENTE AUTONOMO.
L’unica regola è che ogni sequenza abbia al suo interno unità e compiutezza, caratteristica che sta alla base di un testo.
Per individuare il passaggio tra una sequenza e l’altra è necessario tenere presente dei confini precisi che possono essere segnalati da:
-mutamento di tempo ( il giorno, oggi, la sera prima…);
-mutamento di luogo;
-entrata o uscita di un personaggio;
-diversa tipologia narrativa: descrizione, narrazione, dialogo, riflessione…
-mutamento di contenuto.
Le sequenze possono essere collegate tra loro da rapporti di causa-effetto o da nessi temporali.
VARIETA’ DI SEQUENZE
Le sequenze a seconda delle caratteristiche e dal significato, si distinguono in varie tipologie.
Le sequenze possono essere:
-narrative quando narrano lo svolgimento di un azione. Sono dinamiche perche in esse avviene lo sviluppo dell’azione e degli avvenimenti.
-descrittive: descrivono persone, oggetti, situazioni, e sono per questo statiche perché rallentano l’azione narrativa e lo svolgersi degli eventi.
-riflessive: in queste sequenze sono riportati pensieri, giudizi, meditazioni, su un personaggio un accadimento anche attraverso la voce stessa del narratore. Sono sequenze statiche.
-dialogate: sono parti del racconto che riportano i discorsi diretti dei personaggi. Sono dinamiche.
In un testo narrativo si possono trovare normalmente tutte le quattro tipologie di sequenze.

-LE MICROSEQUENZE E LE MACROSEQUENZE.
Ogni sequenza può essere racchiusa in una MACROSEQUENZA o suddivisa a sua volta in più micro sequenza, unità più brevi che forniscono informazioni di minore importanza.
LE MICROSEQUENZE SONO BREVI SEQUENZE IN STRETTA RELAZIONE CON UNITA’ DI CONTENUTO PiU’ AMPIE (SEQUENZE), CHE RIPORTANO UN EVENTO.
L’unione di più sequenze può essere considerata una macrosequenza.
LA MACROSEQUENZA COSTITUISCE UN ORGANISMO COMPLESSO E ARTICOLATO DEL TESTO. IN ESSA APPAIONO DEI MUTAMENTI INTERNI DI UNA CERTA IMPORTANZA E BEN INDIVITUABILI.
Se a ogni sequenza viene assegnato un titolo, i vari titoli possono costituire una base sintetica di riassunto del nostro brano narrativo.
-GLI ELEMENTI BASE DI UN RACCONTO : FABULA, INTRECCIO, PERSONAGGI.
Gli elementi che costituiscono un racconto, senza i quali sarebbe impossibile la costruzione di un testo narrativo, sono:
-La fabula è l’intreccio della storia ;
-I personaggi e le loro caratteristiche;
-Il luogo e l’ambiente, lo spazio in cui una storia è inserita;
-Il tempo della storia;
-Il ruolo del narratore.
LA FABULA è l’insieme degli elementi che si susseguono in ordine cronologico (prima, ora, dopo) e si sviluppano in un rapporto causa-effetto (uno deriva dall’altro) costituiscono la fabula o storia del testo narrativo.
Sono cioè gli eventi che vengono ricostruiti secondo l’ordine cronologico.
L’INTRECCIO.
L’intreccio di una narrazione o trama è l’insieme dei fatti di una storia, la narrazione  raccontata in una successione che non corrisponde all’ordine logico-temporale, ma viene disposto in base a un ordine scelto dall’autore.
Solo in una narrazione semplice e rigorosamente cronologica, la fabula coincide con l’intreccio.
La tecnica narrativa che presenta i fatti in modo cronologico è la più elementare e semplice, usata soprattutto nelle favole.
La coincidenza tra fabula e intreccio si ha solo negli scritti per l’infanzia, mentre più in generale fabula e intreccio non coincidono e sono sfalsati.

mercoledì 10 ottobre 2018

Grammatica latina in inglese

https://archive.org/details/beginnerslatine01dawegoog/page/n78

Hoc studendum est vobis diligenter







Focus sul nome domus
Il sostantivo domus, us (casa, patria) presenta forme regolari della quarta declinazione insieme ad altre della seconda. Guardale nello specchietto seguente:

I complementi di luogo con la parola "domus":
Stato in luogo: DOMI (a casa, caso locativo)
Moto a e da luogo: DOMUM (verso casa) e DOMO (da casa). Si esprimono dunque senza preposizione.
Moto per luogo: PER DOMUM (attraverso la casa).
Espressioni da ricordare: "domi bellique", "domi militiaque" ("in pace e in guerra") 

http://www.liceocecioni.gov.it/sitorecupero/percorsi/quarta_declinazione/le_eccezioni.html

martedì 2 ottobre 2018

lunedì 1 ottobre 2018

Video n.2 sulla cronologia e i secoli

Guarda il video e rispondi alle domande.

https://youtu.be/prUp2XNTqao

1) Come si fa a nominare i secoli?
2) Come ci si orienta sulla linea del tempo?

3) A quale secolo appartengono i seguenti anni: 232 - 109 - 2 a. C. - 1987 - 2002 - 1234 - 865 a.C?

4) Indica per ciascun secolo una data appartenente al secolo di seguito indicato: II a.C. - XII - XX - VII - IX a.C.- V - XII a. C.