« Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera. »

lunedì 14 aprile 2014

Il feudalesimo- 1 C- di Giuseppe

Il feudalesimo sorse in Francia tra il X e il XIII secolo. Essa rappresenta l'organizzazione politica, sociale ed economica dei  secoli centrali del medioevo.
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Era organizzata su scala rigidamente gerarchica ed aveva principalmente un fondamento agricolo e uno scopo militare.
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Dopo Carlo Magno venne istituita la consuetudine da parte dei sovrani di concedere delle terre in usufrutto ai propri collaboratori. Colui che riceveva le terre (beneficio) si dichiarava vassallo.
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I grandi feudatari potevano concedere parte di terreno ai propri collaboratori, detti valvassori. A loro volta i valvassori potevano concederne parte ai loro collaboratori detti valvassini. Andava così a formarsi un sistema gerarchico piramidale.
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Il feudatario entrava così a far parte del sistema amministrativo del regno, ed aveva pieni poteri su uomini e terre.
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Inizialmente la concessione del beneficio non era ereditaria ma andava restituita al sovrano in caso di morte o tradimento.
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Allora i feudatari si batterono perchè il beneficio concesso non fosse più revocabile e vi riuscirono.
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Nell 877 Carlo il Calvo con il capitolare di "Quierzy" sancì l'ereditarietà dei feudi maggiori , e nel 907 con la "Costitution de Feudis" riconobbe anche l'ereditarietà dei feudi minori.
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L'approvazione dell' ereditarietà dei feudi causò un grande indebolimento  al potere centrale , in quanto ogni "inferiore" si sentiva obbligato solo nei riguardi del suo immediato superiore non del sovrano.
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Vedendosi sottrarre la propria autorità i feudatari, i sovrani decisero di battersi  per la progressiva eliminazione dei privilegi e delle prerogative feudali.
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Per quanto riguarda la società feudale, essa era divisa in nobiltà, piccoli proprietari, artigiani, commercianti e laboratori della terra.
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Delle nobiltà facevano parte coloro che potevano diventare vassalli e quindi e quindi dei piccoli o grandi feudatari (nobiltà fondiaria), nonchè abati e vescovi (nobiltà ecclesiastica).
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C' erano poi i contadini, i quali vivevano in condizioni di semischiavitù poichè obbligati a lavorare gratis per il sovrano.
Infine troviamo i liberi coloni, che ricevevano dal signore terre da coltivare in autonomia, pur dovendo dare a lui parte del raccolto.
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L' economia veniva definita curtense, un possedimento fondiario che costituiva l'unita minima delle grandi proprietà terriere. La curtis poteva appartenere a un signore laico o ecclesastico, e si divideva in due parti: la pars Dominicia e la pars Massaricia.

PARS DOMINICIA
Era gestita direttamente dal proprietario e aveva al centro la residenza del signore o l'abbazia.
Le terre della pars Dominicia venivano coltivate da servi che dipendevano direttamente dal signore.

PARS MASSARICIA

Composta da appezzamenti di terreno concessi ai coltivatori detti mansi, coloro che detenevano queste terre, avevano l'obbligo di prestare di lavoro gratuite pure nella pars Dominicia (corvèes).
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Le terre era poco produttiva e all' interno del feudo si produceva solo lo stretto necessario che occorreva alla popolazione.

Dall'esterno arrivavano scarsissime merci, ed era possibile solo alle città marinare avere maggiore sviluppo economico.

FINE
GIUSEPPE MAROTTA

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