Probabilmente il castello ebbe origine come ampliamento delle torri che erano costruzioni molto massicce, isolate e situate di solito in posti strategici.
I castelli erano circondati da possenti mura spesso coronate da
merli che servivano per riparare i soldati che difendevano il castello
nel caso di assalto nemico. Nelle mura si aprivano delle
feritoie da dove i castellani scagliavano frecce contro i nemici.
I castelli erano infatti fortificazioni che servivano per la difesa dagli attacchi dei nemici, pertanto erano di solito costruiti in alto sui fianchi o sulla sommità delle colline e dominavano boschi, pianure e villaggi.
Dal castello si poteva controllare un vasto territorio in modo che i nemici potessero essere avvistati da lontano.
IL CASTELLACCIO DI MONREALE (XII secolo) Palermo
IL CASTELLO DI PIERREFONDS IN FRANCIA (XIII secolo)
CASTELLO DEI VENTIMIGLIA DI CASTELBUONO (1316) Pr. Palermo
CASTELLO DI MAREDOLCE A PALERMO (XI secolo, modellino)
CASTELLO DI CALATUBO (XI secolo) provincia di Trapani
Abbiamo lavorato a due cartelloni:
1) sui castelli medievali
2) l'altro sul Castellaccio di Monreale.
Qualche informazione (da WIKIPEDIA):
l Castellaccio di Monreale o Castello di San Benedetto è l'unico esempio della Sicilia occidentale di monastero - fortezza militare. È situato su Monte Caputo, nei pressi di Monreale a 766 m di altitudine.
Il castello fu costruito intorno al XII secolo sotto Guglielmo II insieme ai più famosi Duomo e Monastero di Monreale. È un esempio dell’architettura arabo-normanna
in Sicilia. Faceva parte integrante di un vasto sistema di
difesa-controllo del territorio conseguente alla conquista dell’isola
dal 1061 al 1072.Il castello domina la Valle dell'Oreto e molti dei rilievi calcarei dei Monti di Palermo. Secondo alcuni studiosi venne costruito sopra un preesistente abitato musulmano.
Evento importante nella storia del castello fu nel 1370 l’attacco da parte dell’esercito di Giovanni Chiaramonte contro il nucleo catalano affiancato dai monaci monrealesi. Lo scontrò causò danni alla struttura del castello ma poiché la posizione strategica era importante per la prevenzione dagli attacchi da nord e da sud, fu indispensabile il ripristino delle parti danneggiate.
Nel 1393 venne abitato dal re Martino I che voleva essere protetto da eventuali attacchi. Poco dopo iniziò il degrado col definitivo abbandono avvenuto presumibilmente nel XVI secolo.
Nel 1898 l’architetto Giuseppe Patricolo, si dedicò al recupero del Castellaccio nelle sue parti meno danneggiate. Dopo l’intervento di ripristino del Club Alpino Siciliano, il Castellaccio venne riaperto al pubblico nel 1906.
Nel 1996 e nel 2009 sono stati effettuati lavori di restauro e manutenzione straordinaria sotto la supervisione della Sovrintendenza ai Monumenti che hanno ulteriormente permesso l'agibilità delle torri di nord-est e nord-ovest.
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