« Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera. »

lunedì 15 febbraio 2016

Palermo sotto Carlo V



Ritratto di Carlo V con il cane, Tiziano, 1533

Carlo d'Asburgo (Gand, 24 febbraio 1500  Cuacos de Yuste, 21 settembre 1558) fu Re di Spagna (come Carlo I), Imperatore del Sacro Romano Impero (come Carlo V), Re di Napoli (come Carlo IV) e Duca di Borgogna (come Carlo II).
È stato una delle più importanti figure della storia dell'Europa, padrone di un impero talmente vasto ed esteso, su tre continenti, che gli viene tradizionalmente attribuita l'affermazione secondo cui sul suo regno non tramontava mai il sole.

Hanno detto di lui

« Egli aveva compiuto il suo mortale cammino nella misura delle sue forze, ma con la più assoluta dedizione: pur sempre uomo mortale, e per ciò soggetto ad errare nella vita quotidiana, debole nel cedere alle sue propensioni e ai suoi capricci, ma tuttavia personaggio storico per gli alti tratti della volontà e della valorosa condotta. »
(Karl Brandi)
« L'imperatore Carlo V è il cardine intorno al quale si realizza la più spettacolare svolta della storia moderna. »
(Salvador de Madariaga)
« Nessuno serrerà più nel pugno, in Europa, potenza uguale a quella che per trentacinque anni ha assommato in sé l'imperatore senza sorriso. »
(Giorgio Spini)
« Nei quasi quarant'anni di maturità di Carlo ben pochi erano stati i momenti durante i quali le sue qualità umane avevano penetrato la sua maschera di sovrano e fatto vacillare la sua pubblica compostezza. »
(Andrew Wheatcroft)




Carlo V arrivò in Sicilia nel 1535, proveniente dalla spedizione di Tunisi contro i corsari barbareschi.[7] Sbarcò a Trapani e fu accolto nelle varie città con fastosi e trionfali allestimenti, prima di continuare il suo viaggio in Italia. Presenziò alla seduta del Parlamento tenutosi a Palermo il 22 settembre. In quell'occasione fece leggere al Protonotaro del regno Ludovico Sances un suo intervento nel quale sintetizzava il ruolo cruciale della Sicilia nella guerra contro gli Ottomani.[8] L'imperatore considerava la Sicilia un baluardo contro l'espansionismo ottomano ed il pericolo dei corsari barbareschi e ordinò imponenti opere di fortificazione nei maggiori centri, incaricando il viceré Ferrante Gonzaga e poi i suoi successori, di portarle a termine. Portò anche la guerra nel nord Africa, con varie spedizioni ma con scarso successo. Assegnò l'isola di Maltaai Cavalieri Ospitalieri, separandola per sempre dalla storia siciliana.[9]
Durante il suo regno, nel 1548, Ignazio de Loyola fondò a Messina il primo Collegio dei Gesuiti al mondo, il famoso Primum ac Prototypum Collegium ovvero Messanense Collegium Prototypum Societatis Iesu, primo e quindi prototipo di tutti gli altri collegi di insegnamento che i Gesuitifonderanno con successo nel mondo facendo dell'insegnamento la marca distintiva dell'Ordine.


ANEDDOTI CURIOSI
Nel giugno 1535 Carlo V visitò Palermo. Nel giardino della chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio vi erano alberi di aranci, ma a luglio non vi sono i frutti. Le monache benedettine, per mostrare un giardino rigoglioso e ben curato, fecero delle arance di pasta di mandorle e le colorarono, dando al giardino un effetto più vistoso e ammirabile. Nacquero così i "frutti di martorana". Il convento aveva preso nome di Martorana dalla sua fondatrice, la nobildonna Eloisa Martorana. Da qui l'espressione "frutta di Martorana". 



http://www.provincia.palermo.it/turismo/tesori_d_arte/00009402_Monumento_a_Carlo_V.html

http://www.provincia.palermo.it/turismo/tesori_d_arte_a_palermo/00008494_Porta_Nuova.html

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