« Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera. »

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domenica 26 maggio 2013

Poesia dorsale

Mettere dei libri uno sopra l'altro in modo che i titoli si concatenino fino a formare dei versi. Questo è fare “poesia dorsale”. 
Si chiama così perché nasce dai dorsi dei libri, non dai titoli. La differenza è solo visiva; infatti l’ha inventata un graphic designer e fotografo, Silvano Belloni. Che non ha avuto l’ispirazione pensandoci su, ma fissando uno scaffale con dei libri ammucchiati. La giornalista Antonella Ottolina si è innamorata dell’idea e le ha dato vita componendo le poesie dorsali.

Ad esempio:
Da quando sei parte di me,
io e te soltanto,
non riesco più a camminare.
Dì a qualcuno che sono qui.
Vorrei urlare senza voce prima che passi la poesia


È una poesia dorsale formata da 8 libri che non hanno nessuna attinenza di genere, solo per caso tutti firmati da autori italiani.

martedì 21 maggio 2013

Tracce temi 1 i - Maggio


1 - Tra pochi giorni cominceranno le vacanze estive. Io le trascorrerò...

2 - Inventa una favola che abbia per protagonisti  tre animali che rappresentano la furbizia, la forza e la dolcezza.

3 .Siamo quasi al termine dell’anno scolastico, prova a raccontare come hai vissuto la vigilia dell’ingresso nella nuova scuola e il primo giorno. Le tue preoccupazioni  erano giustificate? Le tue aspettative si sono realizzate? Sei riuscito a farti nuovi amici? Il rapporto con gli insegnanti è stato difficile o soddisfacente, e perché? Alla luce della tua esperienza prova a formulare i suggerimenti che rivolgeresti ad un compagno di quinta elementare.
4 -  Bullismo e cyber-bullismo: la prepotenza e la violenza fisica e psicologica a scuola e in rete. Esprimi le tue opinioni e racconta le tue esperienze personali.

venerdì 17 maggio 2013

La Sicilia in sequenze - esercizio


Inventa e scrivi i titoli delle sequenze del testo sulla Sicilia tratto da www.wikipedia.org inserendoli al posto dei trattini. 
Infine crea una mappa concettuale usando i titoli da te dati per le 5 frecce e arricchiscila con i contenuti delle sequenze del testo.


LA SICILIA 
 
La Sicilia (IPA: [siˈʧiːlja], Sicìlia in siciliano, Siçillja in arbëreshë, Sicilèu in gallo-italico,  Σικελία in greco), ufficialmente Regione Siciliana, è una regione italiana autonoma a statuto speciale di 4 995 009 abitanti[2], con capoluogo Palermo.


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Il territorio della regione, che fa parte dell'Italia insulare, è costituito quasi interamente dall'isola omonima, la più grande isola italiana e mediterranea; la parte rimanente è formata dagli arcipelaghi delle Eolie, delle Egadi e delle Pelagie, da Ustica e Pantelleria.


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È la regione più estesa d'Italia[7] e il suo territorio è diviso in 9 province regionali e 390 comuni.


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È l'unica regione italiana ad annoverare due città fra le dieci più popolose del Paese: Palermo e Catania. È bagnata a nord dal Mar Tirreno, a sud dal Mar di Sicilia, a est dal Mar Ionio e a nord-est dallo stretto di Messina che la separa dalla Calabria.


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La più antica traccia umana rinvenuta nell'isola è datata al 12.000 a.C. circa. Intorno al 750 a.C., la Sicilia divenne una colonia greca e nei successivi 600 anni fu il principale campo di battaglia delle guerre greco-puniche e romano-puniche, che terminarono con la distruzione di Cartagine da parte di Roma. Dopo la caduta dell'impero romano nel V secolo, la Sicilia fu terra di conquista, e durante l'Alto Medioevo è stata soggetta ai Vandali, agli Ostrogoti, ai Bizantini, agli Arabi e ai Normanni, sotto cui nacque il Regno di Sicilia, durato dal 1130 al 1816, subordinato alla corona degli Aragona di Spagna, al Sacro Romano Impero e, infine, ai Borboni (poi divenuto Regno delle Due Sicilie). È stata unita al resto d'Italia nel 1860, ma il successivo crollo economico ha provocato un'ondata di emigrazione, il separatismo e l'emergere della mafia, le cui attività criminali rappresentano tuttora un problema. Ancor prima della nascita della Repubblica italiana nel 1946, alla Sicilia fu concesso lo status speciale di regione autonoma che dispone di un proprio parlamento.


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La Sicilia annovera cinque siti insigniti del titolo di Patrimonio dell'Umanità da parte dell'UNESCO per la loro importanza storica, artistica, archeologica e naturalistica: la Villa del Casale (1997), la Valle dei Templi (1997), le Isole Eolie (2000), le Città tardo barocche del Val di Noto (2002), Siracusa e la Necropoli Rupestre di Pantalica (2005). Vanta, ancora, l'iscrizione dell'Opera dei Pupi tra i Patrimoni Orali e Immateriali dell'Umanità (primo Patrimonio italiano ad esser inserito in tale lista, 2001) nonché il riconoscimento come Bene Etno Antropologico Patrimonio dell'Umanità della città di Catania nel mondo per la Festa di Sant'Agata.

martedì 30 aprile 2013

Per la mamma - Gianni Rodari


Filastrocca delle parole:
si faccia avanti chi ne vuole.
Di parole ho la testa piena,
con dentro “la luna” e “la balena”.
Ma le più belle che ho nel cuore,
le sento battere: “mamma”, “amore”.

lunedì 29 aprile 2013

La madre di Victor Hugo

La madre è un angelo che ci guarda
che ci insegna ad amare!
Ella riscalda le nostre dita, il nostro capo
fra le sue ginocchia, la nostra anima
nel suo cuore: ci dà il suo latte quando
siamo piccini, il suo pane quando
siamo grandi e la sua vita sempre.

A mia madre - Pier Paolo Pasolini

Supplica a Mia Madre

E' difficile dire con parole di figlio
ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.
Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore,
ciò che è stato sempre, prima d'ogni altro amore.
Per questo devo dirti ciò ch'è orrendo conoscere:
è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.
Sei insostituibile. Per questo è dannata
alla solitudine la vita che mi hai data.
E non voglio esser solo. Ho un'infinita fame
d'amore, dell'amore di corpi senza anima.
Perché l'anima è in te, sei tu, ma tu
sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:
ho passato l'infanzia schiavo di questo senso
alto, irrimediabile, di un impegno immenso.
Era l'unico modo per sentire la vita,
l'unica tinta, l'unica forma: ora è finita.
Sopravviviamo: ed è la confusione
di una vita rinata fuori dalla ragione.
Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.
Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile…

Pier Paolo Pasolini