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martedì 19 febbraio 2013

A scuola di montaggio

Montaggio classico

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Il montaggio classico (anche detto decoupage classico, montaggio analitico, montaggio narrativo e montaggio invisibile) è una tipologia di montaggio diffusasi a partire dal 1917 circa fino agli anni '60: gli anni del cosiddetto cinema della trasparenza.
Questa tecnica narrativa consiste principalmente nel raccordare le varie inquadrature di un film in modo tale che lo spettatore non se ne renda conto, favorendo in questo modo una visione più immersiva e "dolce" del film stesso. Una persona la quale guardi una pellicola senza badare al montaggio e alle scelte autoriali è infatti più facilmente portata a proiettarsi nella vicenda narrata e a immedesimarsi con i suoi personaggi. Lo scopo del découpage classico è quindi soprattutto drammatico.
La tecnica principalmente utilizzata per rendere il più possibile invisibili gli stacchi di montaggio è quella dei raccordi.
  1. Raccordo sullo sguardo: la prima inquadratura mostra un personaggio che guarda in una direzione. la seconda inquadratura mostra l'oggetto dello sguardo. Il montaggio è in questo caso difficilmente percepibile perché la regia "asseconda" il desiderio dello spettatore di guardare ciò che anche il personaggio sta guardando.
  2. Raccordo sul movimento: il personaggio inizia un'azione/un gesto nella prima inquadratura (spesso muovendosi verso il fuori campo o comunque una zona nascosta). La seconda inquadratura mostra la conclusione di questo gesto. Anche in questo caso il montaggio va incontro al desiderio dello spettatore di seguire l'azione e di conseguenza non viene percepito il taglio.
  3. Raccordo sull'asse: tra la prima e la seconda inquadratura viene mantenuto lo stesso asse Soggetto/Macchina da presa. A cambiare è soltanto la distanza.
  4. Raccordo sonoro: un forte suono fuoricampo può fare da "pretesto" per uno stacco di montaggio difficilmente percepibile. Viceversa una musica o una voce a cavallo di due diverse inquadrature funge da "collante", legandole tra loro.

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