« Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera. »

mercoledì 12 dicembre 2012

Santa Lucia - 13 dicembre

Quella di Santa Lucia è la seconda festa nel mese di Dicembre, dopo l’Immacolata Concezione, amata dai siciliani. Anzi amatissima.

CHI ERA LUCIA?
Lucia era una giovane siracusana borghese e cristiana, che viveva sola con la mamma Eutichia, dopo la morte, durante la sua infanzia, del suo papà.
La sua adorata mamma contrasse una grave malattia del sangue, e Lucia, andata a Catania, fece voto di castità e di rinuncia della vita agiata che conduceva sul sepolcro di Sant’Agata.
Tornata a Siracusa, Eutichia guarì, e Lucia, rinunciò al matrimonio e convinse la madre a cedere tutti i loro beni a sostegno dei poveri.
Il fidanzato, risentito per la sua rinuncia al matrimonio, la denunciò come cristiana, in un periodo in cui imperversava la persecuzione dei cristiani da parte di Diocleziano. Cadde nelle mani di Pascasio, console di Siracusa, che voleva costringerla ad abiurare. La torturò ed infine le conficcò un pugnale nella gola.
Morì martire il 13 Dicembre 304 e divenne presto Santa e Patrona di Siracusa.
La leggenda vuole che, durante la tortura si sia strappata gli occhi, e per questo viene raffigurata spesso nell’iconografia con una tazza in mano, in cui ci sono i suoi occhi. Per questo motivo viene considerata dai devoti la protettrice degli occhi.

LA LEGGENDA. Patrona di Siracusa, Lucia, protettrice degli occhi, è una delle sante più venerate a Palermo. Così si narra che in un periodo di carestia i palermitani si affidarono proprio alla santa aretusea per interrompere il digiuno che "rispose" facendo arrivare al porto un bastimento carico di grano. Il grano non venne sottoposto a molitura per farne farina, venne bollito e condito con un filo d'olio per sfamare il maggior numero di persone nel più breve tempo possibile. Nacque così la cuccia, altra specialità gastronomica che oggi sarà su molte tavole. Da quel momento si dice che i palermitani nel giorno di Santa Lucia preferiscano astenersi dai farinacei, pane e pasta su tutti. C'è chi addirittura in questa giornata non tocca assolutamente cibo. Ma prevalgono i golosi, coloro che per un anno attendono l'arancina day.

TRADIZIONE A TAVOLA
Per i Palermitani, e siciliani in genere, la giornata comincia mangiando porzioni di cuccia lavorata con la ricotta o con il cioccolato.La cuccia, il cui nome deriva da “cocciu”(chicco), è grano tenero; anticamente veniva preparato con le verdure, ma poi divenne un piatto dolce.

Cuccia con la ricotta
INGREDIENTI
1000 gr di grano tenero
700 gr di ricotta
300 gr di zucchero
zuccata a piacere a pezzi
200 gr di cioccolato fondente a pezzetti
1 pizzico di sale
1 pizzico di vaniglia
ciliegie candite a piacere
Mettete in acqua il grano tre giorni prima, cambiando l’acqua ogni giorno. Cuocete in acqua con un pizzico di sale, per circa 3 ore e mezzo. Scolate e fate raffreddare. A parte, passate al setaccio la ricotta, lo zucchero e un pizzico di vaniglia. Ponete il grano e la ricotta lavorata in una ciotola abbastanza grande e aggiungete il cioccolato e la zuccata. Mescolate e guarnite con ciliegie candite.

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