Le origini del nome
- Zyz (la "z" va pronunciata come "s" sonora) (che in fenicio significa il fiore): il nome non è ancora accertato, ma molte monete provenienti da Palermo di periodo punico portavano la dicitura Zyz e visto che Palermo era una delle tre città puniche della Sicilia (Tucidide, VI, 1-5) molto probabilmente aveva una propria zecca. Il nome sembrerebbe derivare dalla conformazione della città che tagliata da due fiumi ricordava il profilo di un fiore.
- Panormos (dal Greco παν-όρμος, tutto-porto): i Greci chiamavano Palermo così perché i due fiumi che la circondavano (il Kemonia e il Papireto) creavano un enorme approdo naturale. Questo nome andò diffondendosi grazie al rafforzamento dell'influenza greca sull'isola.
- Panormus: i Romani mantennero, con una lieve modifica di pronuncia, la denominazione greca con la quale avevano conosciuto la città.
- Balarm: il nome arabo della città è un semplice cambiamento di pronuncia del nome precedente.
- Balermus: evoluzione del precedente nome sotto il periodo normanno.
- Palermo: il nome definitivo della città che viene acquisito in età moderna.
10 commenti:
Adesso potete inserire le vostre ricerche.
Prof. Leila Orlando
Adesso potete inserire le vostre ricerche.
Prof. Leila Orlando
Giuseppe Oddo e Rosario Giuliano "Il Mercato delle pulci"
Giuseppe e Rosario, bene il titolo, aspetto la ricerca...
Prof. Leila Orlando
PROVA LUIGI
prova Jennifer
PROVA MARTINA
galati prova
Jennifer Supporta e Manno Giulia
La cattedrale
La Cattedrale Metropolitana della Santa Vergine Maria Assunta è il principale luogo di culto cattolico della città di Palermo e sede vescovile dell'omonima arcidiocesi metropolitana.
La chiesa fu eretta nel 1184 dall'arcivescovo Gualtiero Offamilio sull'area della prima basilica. Per breve periodo la chiesa fu, successivamente, anche trasformata in moschea, quando i Saraceni avevano invaso Palermo.
La chiesa, composta da diversi stili, ha subito nel corso dei secoli vari rimaneggiamenti. L'ultimo più ponderoso è stato alla fine del Settecento, quando, in occasione del consolidamento strutturale, si rifece radicalmente l'interno su progetto di Ferdinando Fuga.
Nel 1767 infatti, l'arcivescovo Filangieri aveva commissionato a Ferdinando Fuga un restauro conservativo dell'edificio, teso solamente a consolidarne la struttura. I lavori ebbero inizio solo dal 1781, eseguiti non dal Fuga ma dal palermitano Giuseppe Venanzio Marvuglia e durarono fino al XIX secolo inoltrato. I rifacimenti del Marvuglia furono in realtà molto più invasivi e radicali dei progetti dell'architetto fiorentino, che pensava invece di conservare, almeno in parte, il complesso longitudinale delle navate e l'originario soffitto ligneo. Il restauro intervenne a cambiare l'aspetto originario del complesso, dotando la chiesa della caratteristica ma discordante cupola, eseguita secondo i disegni del Fuga. Fu in quest'occasione che si distrusse la preziosa tribuna che Antonello Gagini aveva innalzato all'inizio del XVI secolo e che era ornata di statue, fregi e rilievi. Anche le pittoresche cupolette maiolicate destinate alla copertura delle navate laterali risalgono al rifacimento del 1781.
In questa cattedrale, sintesi di storia e di arte dell'ultimo millennio in Sicilia, oltre ai sovrani normanni, furono anche incoronati Vittorio Amedeo II di Savoia e Carlo III di Borbone.
La chiesa fu modificata ancora più volte, ma lo sviluppo in pianta della nuova cattedrale risenti sempre dei forti influssi religioso-architettonici precedenti.
Jennifer Supporta e Manno Giulia
Piazza pretoria
Piazza Pretoria detta anche piazza della Vergogna si trova sul limite del quartiere della Kalsa, in prossimità dell'angolo del Cassaro con via Maqueda, a pochi metri dai Quattro Canti, centro esatto della città storica di Palermo.
Nel 1573 il Senato palermitano acquistò una fontana inizialmente destinata al Palazzo di San Clemente a Firenze, con l'intenzione di collocarla nella piazza.
Per far posto alla monumentale realizzazione, concepita per un luogo aperto, vennero demolite diverse abitazioni, e la fontana venne riadattata al luogo con l'aggiunta di nuove parti. Nel 1581 furono ultimati i lavori di sistemazione della fontana sulla piazza.
Dal XVIII secolo al 1860, la fontana fu considerata la rappresentazione della municipalità corrotta, e i palermitani soprannominarono la piazza, anche per la nudità delle statue, piazza della Vergogna.
Al centro della piazza si trova la Fontana Pretoria (1554), opera di Francesco Camilliani, che occupandone gran parte dell'estensione caratterizza fortemente il Piano Pretorio. Tre dei quattro lati sono chiusi da edifici: il Palazzo Pretorio (sede del Comune) costruito nel XIV secolo e ristrutturato nel XIX secolo, la Chiesa di Santa Caterina (fine del XVI secolo), e due palazzi baronali: Palazzo Bonocore e Palazzo Bordonaro. Sul quarto lato la piazza scende con una scalinata su via Maqueda
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