« Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera. »

sabato 16 marzo 2013

PROEMIO DELL'ILIADE

Cantami, o Diva, del Pelìde Achille
l'ira funesta che infiniti addusse
lutti agli Achei, molte anzi tempo all'Orco
generose travolse alme d'eroi,
e di cani e d'augelli orrido pasto
lor salme abbandonò (così di Giove
l'alto consiglio s'adempìa), da quando
primamente disgiunse aspra contesa
il re de' prodi Atride e il divo Achille.


Parafrasi:

O musa canta l'ira del pelide Achille,
rovinosa, che inflisse ai Greci dolori infiniti,
portò alla morte molti coraggiosi, li fece mangiare dai cani,
da tutti gli uccelli- il volere di zeus si compiva-
da quando erano venuti in disaccordo
Agamennone e il glorioso Achille.

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