« Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera. »

lunedì 29 febbraio 2016

Il clima in 1B- Perez



Il clima

Dopo il telegiornale fanno vedere delle cartine che spiegano le condizioni metereologi che:
1) le temperature
2)le precipitazioni (neve-pioggie-grandine)
3)i venti (moderati-forti-deboli)
4)i mari(calmi-mossi-agitati)

Il clima

Il clima dipende da:
1)la latitudine,cioè la distanza dall’equatore
2)l’ altitudine,cioè l’ altezza s.l.m  piu’ si sale piu’ freddo
3)la vicenzaal mare e ai laghi perche’ l’ acqua assorbe il calore durante  l’ estate e lo restituisce piano piano durante l’ inverno.

Il clima in Italia

Il clima nelle diverse regioni italiane non è uguale, ma cambia molto.
L’ Italia è lunga e stretta perciò  una regione può essere più o meno vicina all’ equatore.
La catena delle Alpi protegge l’Italia dai venti freddi del nord .
Gli Appennini fermano il brutto tempo che viene dal nord-ovest e per questo la costa adriatica
 È più secca della costa Tirrenica.

Zone climatiche Italiane
Alpina
Inverni freddi, estati brevi, molte precipitazioni piovose e nevose
Padana
Inverni freddi ed estati calde e afose (con molta umidità)
Adriatica
Inverni freddi, estati calde e asciutte
Appenninica
Inverni freddi, estati non molto calde e piovose
Tirrenica
Clima mite, piogge frequenti
Mediterranea (SICILIA)
Estati molto calde, siccità1)Cosa spiegano le condizioni
DOMANDE:
1)Cosa spiegano le condizioni meteorologiche?
2) Cosa s’ intende per precipitazioni?
3) Quali sono i tre fattori da qui dipende il clima?
4) Qual è la differenza tra latitudine e altitudine?
5)Quali sono le caratteristiche del clima alpino?
6)Quali sono le caratteristiche del clima in Sicilia?











Petaloso???

https://www.youtube.com/watch?v=BfvivCaUomk

lunedì 15 febbraio 2016

DOC su Palermo

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-2131e4ab-219a-465a-b12d-45c3404dc6a5.html

Palermo al centro del mondo. Secoli di storia, nel cuore del Mediterraneo, hanno fatto del capoluogo siciliano una sintesi unica di culture, civiltà, popoli. Sabato 6 febbraio il viaggio di Chiara e Ivan vuole esplorare proprio questo aspetto di Palermo, le mille anime che la rendono straordinaria. L’anima pop, con il mercato di Ballarò, da quasi mille anni incontro di sapori e colori. Lo street food, di cui Palermo è capitale europea. La cultura cristiana e quella musulmana, che hanno raggiunto la sintesi con capolavori come la cappella Palatina e il palazzo della Zisa. E poi un ritratto dei palermitani, con lo scrittore Roberto Alajmo. Palermo terra fertile con l’orto botanico, vero museo vivente e Palermo terra fertile di talenti, con una start up diventata una realtà di livello europeo che guarda al futuro. Il viaggio prosegue in uno dei quartieri più difficili, lo Zen, dove però non mancano i giovani che dedicano il loro tempo a migliorare la realtà dove sono nati. Infine, un omaggio all’autore del Gattopardo, la cui casa, nel cuore della città, è tornata a nuova vita. Linea Verde Orizzonti: Conducono Chiara Giallonardo e Ivan Bacchi Un programma di Vincenzo Arnone, Luisa Grisanti, Sergio Malatesta, Marco Papola, Armando Perna Regia di Angelica Marotta Produttore esecutivo Maria Elena Pastore

Palermo sotto Carlo V



Ritratto di Carlo V con il cane, Tiziano, 1533

Carlo d'Asburgo (Gand, 24 febbraio 1500  Cuacos de Yuste, 21 settembre 1558) fu Re di Spagna (come Carlo I), Imperatore del Sacro Romano Impero (come Carlo V), Re di Napoli (come Carlo IV) e Duca di Borgogna (come Carlo II).
È stato una delle più importanti figure della storia dell'Europa, padrone di un impero talmente vasto ed esteso, su tre continenti, che gli viene tradizionalmente attribuita l'affermazione secondo cui sul suo regno non tramontava mai il sole.

Hanno detto di lui

« Egli aveva compiuto il suo mortale cammino nella misura delle sue forze, ma con la più assoluta dedizione: pur sempre uomo mortale, e per ciò soggetto ad errare nella vita quotidiana, debole nel cedere alle sue propensioni e ai suoi capricci, ma tuttavia personaggio storico per gli alti tratti della volontà e della valorosa condotta. »
(Karl Brandi)
« L'imperatore Carlo V è il cardine intorno al quale si realizza la più spettacolare svolta della storia moderna. »
(Salvador de Madariaga)
« Nessuno serrerà più nel pugno, in Europa, potenza uguale a quella che per trentacinque anni ha assommato in sé l'imperatore senza sorriso. »
(Giorgio Spini)
« Nei quasi quarant'anni di maturità di Carlo ben pochi erano stati i momenti durante i quali le sue qualità umane avevano penetrato la sua maschera di sovrano e fatto vacillare la sua pubblica compostezza. »
(Andrew Wheatcroft)




Carlo V arrivò in Sicilia nel 1535, proveniente dalla spedizione di Tunisi contro i corsari barbareschi.[7] Sbarcò a Trapani e fu accolto nelle varie città con fastosi e trionfali allestimenti, prima di continuare il suo viaggio in Italia. Presenziò alla seduta del Parlamento tenutosi a Palermo il 22 settembre. In quell'occasione fece leggere al Protonotaro del regno Ludovico Sances un suo intervento nel quale sintetizzava il ruolo cruciale della Sicilia nella guerra contro gli Ottomani.[8] L'imperatore considerava la Sicilia un baluardo contro l'espansionismo ottomano ed il pericolo dei corsari barbareschi e ordinò imponenti opere di fortificazione nei maggiori centri, incaricando il viceré Ferrante Gonzaga e poi i suoi successori, di portarle a termine. Portò anche la guerra nel nord Africa, con varie spedizioni ma con scarso successo. Assegnò l'isola di Maltaai Cavalieri Ospitalieri, separandola per sempre dalla storia siciliana.[9]
Durante il suo regno, nel 1548, Ignazio de Loyola fondò a Messina il primo Collegio dei Gesuiti al mondo, il famoso Primum ac Prototypum Collegium ovvero Messanense Collegium Prototypum Societatis Iesu, primo e quindi prototipo di tutti gli altri collegi di insegnamento che i Gesuitifonderanno con successo nel mondo facendo dell'insegnamento la marca distintiva dell'Ordine.


ANEDDOTI CURIOSI
Nel giugno 1535 Carlo V visitò Palermo. Nel giardino della chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio vi erano alberi di aranci, ma a luglio non vi sono i frutti. Le monache benedettine, per mostrare un giardino rigoglioso e ben curato, fecero delle arance di pasta di mandorle e le colorarono, dando al giardino un effetto più vistoso e ammirabile. Nacquero così i "frutti di martorana". Il convento aveva preso nome di Martorana dalla sua fondatrice, la nobildonna Eloisa Martorana. Da qui l'espressione "frutta di Martorana". 



http://www.provincia.palermo.it/turismo/tesori_d_arte/00009402_Monumento_a_Carlo_V.html

http://www.provincia.palermo.it/turismo/tesori_d_arte_a_palermo/00008494_Porta_Nuova.html