« Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera. »

giovedì 8 novembre 2018

Giulio Cesare

FONTI E STORIOGRAFIA SU CESARE
«Cesare era di alta statura e ben formato, aveva una carnagione chiara, il viso pieno e gli occhi neri e vispi. Godeva di florida salute, ma negli ultimi tempi era solito rimanere vittima di svenimenti e incubi notturni; nell'esercizio delle sue funzioni, fu anche colto due volte da un attacco di epilessia. Nella cura del corpo fu alquanto meticoloso al punto che non solo si tagliava i capelli e si radeva con diligenza, ma addirittura si depilava, cosa che alcuni gli rimproveravano. Sopportava malissimo il difetto della calvizie per la quale spesso fu offeso e deriso, e per questo si era abituato a tirare giù dalla cima del capo i pochi capelli. Tra tutti gli onori che il popolo e il senato gli decretarono, infatti, non ne ricevette o abusò mai nessuno più volentieri che il diritto di portare sempre una corona di alloro. Dicono che fosse ricercato anche nel vestire: usava infatti un laticlavio frangiato fino alle mani e si cingeva sempre al di sopra di esso con una cintura assai lenta. [...] Molti lo descrissero come estremamente desideroso di lusso ed eleganza.»
(SvetonioCesare, 44-45)
«Egli ebbe ingegno, equilibrio, memoria, cultura, attività, prontezza, diligenza. In guerra aveva compiuto gesta grandi, anche se fatali per lo stato. Non aveva avuto per molti anni altra ambizione che il potere, e con grandi fatiche e pericoli l'aveva realizzata. La moltitudine ignorante se l'era conquistata coi doni, le costruzioni, le elargizioni di viveri e banchetti. I suoi li aveva acquistati con premi, gli avversari con manifestazioni di clemenza, insomma aveva dato a una città, ch'era stata libera, l'abitudine di servire, in parte per timore, in parte per rassegnazione.»
(Cicerone, Filippiche)
«Dunque, per la nascita, l'età, l'eloquenza, più o meno si equivalevano. Eguale la grandezza dell'animo e la gloria; ma nelle altre cose diversi: Cesare tenuto in gran conto per la generosità, la larghezza, Catone per l'integrità della vita; il primo salito alla celebrità per la mitezza e la clemenza, il secondo per il rigore. Cesare ha raggiunto la fama a forza di donare, soccorrere, perdonare, Catone con il non concedere mai nulla a nessuno. L'uno, il rifugio dei poveri, l'altro, il flagello dei malvagi; di uno era lodata la condiscendenza, dell'altro la fermezza; Cesare, infine, s'era proposto di lavorare, vigilare e, per tener dietro agli interessi dei suoi amici, trascurare i propri e non rifiutare mai nulla che valesse la pena di regalare; ambiva a un comando importante, a un esercito, a una guerra nuova, nella quale potesse emergere il suo valore. Catone era incline alla modestia, al decoro e, soprattutto, all'austerità. Non gareggiava di lusso con i ricchi, d'influenze con gli intriganti, ma di valore con il prode, di riserbo con il modesto, d'integrità con l'onesto. Preferiva essere virtuoso che parerlo e, di questo passo, quanto meno inseguiva la gloria tanto più essa lo seguiva.»
(SallustioDe Catilinae coniuratione, cap. 54; trad. di Lidia Storoni Mazzolani, La congiura di Catilina.)

VIDEO TRECCANI SU GIULIO CESARE: https://www.youtube.com/watch?v=hcTklTfHOkE







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